A Bologna si svolgono gli Stati generali sulla Rigenerazione urbana

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L’ex Manifattura di Torino, l’ex Staveco di Bologna, il Porto Vecchio di Trieste e l’ex Arrigoni di Cesena rappresentano alcuni dei principali progetti di recupero di aree demaniali in Italia. Questi interventi saranno presentati il 15 e 16 maggio 2025 a Bologna, nel cortile di Palazzo Malvezzi Campeggi, in via Zamboni, all’interno degli Stati generali della Rigenerazione urbana, un evento intitolato “Patrimonio pubblico in trasformazione“. La mostra e il convegno sono curati da Francesca Cremasco della Redazione della Rivista IN_BO e Silvano Arcamone dell’Agenzia del Demanio, in collaborazione con il Centro Studi Cherubino Ghirardacci.

Obiettivi dell’iniziativa

L’iniziativa ha come obiettivo il monitoraggio dello stato e della qualità dei processi di rigenerazione del patrimonio pubblico nelle città italiane. Bologna offre un’importante occasione di confronto, in particolare con l’area ex-Staveco, che sarà presentata dal progettista e dal suo team. Inoltre, sarà discusso il distretto Bertalia-Lazzaretto, un tempo appartenente alle Ferrovie dello Stato.

Partecipazione e discussione

L’evento vedrà la partecipazione di rappresentanti di vari livelli di gestione territoriale, tra cui Irene Priolo, Assessora alla programmazione territoriale della Regione Emilia-Romagna, Alessandro Delpiano della Città Metropolitana di Bologna ed Emily Clancy, vicesindaca di Bologna. Gli organizzatori sottolineano che i progetti esposti evidenziano come approcci unilaterali siano inefficaci e come sia fondamentale integrare aspetti sociali, culturali e ambientali.

Opinioni di esperti

Maurizio Carta, professore di Urbanistica e assessore a Palermo, ha condiviso le sue opinioni durante un’intervista con Il Giornale dell’Architettura in occasione del convegno bolognese. Carta ha affermato che le grandi aree destinate a rigenerazione possono trasformarsi in “crogiuoli pulsanti di una nuova urbanità”, superando la tradizionale separazione tra abitare, lavorare e socializzare. Questi spazi potrebbero diventare ibridi, rispondendo alle esigenze mutevoli e complesse della società contemporanea. Tuttavia, Carta si interroga sulla reale capacità delle amministrazioni di cogliere tali opportunità e sugli strumenti a loro disposizione.

Perplessità sulla trasformazione degli spazi

Ilaria Agostini, ricercatrice dell’Università di Bologna, ha espresso le sue perplessità, anticipando alcuni temi del suo intervento. Ha messo in evidenza che, prima di diventare risorse per le comunità, molti spazi restituiti alle città tendono a trasformarsi in asset finanziari, attrattivi per fondi di investimento e capitali esteri.