L’arte, secondo Robert De Niro, è un potente strumento di libertà e inclusività, capace di unire le persone e rappresentare una minaccia per i regimi autocratici. Le sue parole, pronunciate durante l’apertura del 78° Festival di Cannes il 17 maggio 2025, hanno risuonato nel Grand Theatre Lumiere, dove l’attore è stato premiato con la Palma d’oro onoraria, suscitando una standing ovation che ha durato oltre tre minuti. Un riconoscimento che celebra non solo la carriera di De Niro, ma anche il suo impatto nel mondo del cinema.
Un tributo al grande schermo
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi volti noti, tra cui Leonardo DiCaprio, che ha consegnato il premio a De Niro. DiCaprio ha descritto l’attore 81enne come un’icona per una generazione di artisti, sottolineando la sua capacità di trasformarsi nei personaggi e il suo ruolo di modello. De Niro ha ricordato il suo debutto a Cannes nel 1973 con “Taxi Driver” e il suo ritorno cinquant’anni dopo con “Killers of the Flower Moon“, film diretto da Martin Scorsese, in cui condivide la scena con DiCaprio.
Il momento clou è stato l’abbraccio tra i due attori, un’immagine potente che ha catturato l’essenza di una serata dedicata alla celebrazione dell’arte cinematografica. De Niro, visibilmente emozionato, ha poi preso la parola per esprimere il suo pensiero su temi di rilevanza sociale e politica, unendo il mondo del cinema a questioni più ampie.
Un messaggio di impegno sociale
Durante il suo discorso, De Niro ha criticato l’ex presidente Donald Trump, definendolo un “presidente ignorante” per le sue scelte politiche, come i tagli ai finanziamenti per le discipline umanistiche e le nuove tariffe sul cinema. Ha esortato il pubblico a mobilitarsi per la libertà, sottolineando l’importanza di votare alle prossime elezioni. Il suo appello ha richiamato l’attenzione sulla difesa della democrazia e dei diritti civili, rendendo chiaro che l’arte e l’impegno sociale sono interconnessi.
L’apertura del festival ha assunto un significato profondo, con un forte messaggio di militanza artistica. La presidente di giuria, Juliette Binoche, ha fatto riferimento a eventi tragici, come il dramma degli ostaggi del 7 ottobre e la morte della fotoreporter palestinese Fatima Hassouna, uccisa durante un bombardamento a Gaza. Binoche ha sottolineato il potere dell’arte come testimonianza delle vite e dei sogni delle persone, richiamando l’attenzione su una petizione firmata da oltre 400 personalità del cinema che chiedevano di rompere il silenzio sulla situazione a Gaza.
Un festival all’insegna della creatività
La cerimonia di apertura ha visto anche un omaggio al regista David Lynch, con una performance musicale di Mylène Farmer, che ha accompagnato la proiezione di immagini dei suoi film. Con l’entusiasmo di Quentin Tarantino che ha proclamato “il festival di Cannes è aperto!”, è iniziata la proiezione del film fuori concorso “Partir un jour” di Amelie Bonnin. Questo momento ha segnato l’inizio di un festival che promette di esplorare temi rilevanti e di celebrare la potenza del cinema come forma d’arte in grado di affrontare le sfide del mondo contemporaneo.