Agli interpreti che intraprendono la carriera di registi si aggiunge un nuovo nome di spicco al Festival di Cannes 2025. Tra i debutti di quest’anno, si segnala quello di Kristen Stewart con “The Chronology of Water” e Scarlett Johansson con “Eleonor the Great“. A questi si unisce il talentuoso Harris Dickinson, il quale ha presentato “Urchin” nella sezione “Un Certain Regard“, ricevendo un’accoglienza calorosa e guadagnandosi un posto tra i favoriti per la Camera d’oro, il premio presieduto dalla regista Alice Rohrwacher. In un colpo di scena, al festival è presente anche Nicole Kidman, che ha lavorato con Dickinson nel film “Babygirl“, dove ha interpretato il ruolo di una giovane amante vittima di abusi, un’opera che gli è valsa la Coppa Volpi a Venezia nel 2024.
Harris Dickinson, 28 anni, è già noto al pubblico per le sue interpretazioni in “Triangle of Sadness“, vincitore della Palma d’oro nel 2022, e nella serie Disney “A Murder at the End of the World“. Con “Urchin“, Dickinson si cimenta in una delle opere più promettenti di questa edizione di Cannes, ricevendo applausi entusiasti, tra cui quello del collega Paul Mescal, presente in sala.
Il film e la sua trama
“Urchin” si distingue per il suo stile audace, ispirato in parte ai lavori dei fratelli Safdie. La pellicola combina un realismo crudo con elementi surreali, trasportando gli spettatori nella tumultuosa esistenza di Mike, un senzatetto di Londra che vive un ciclo di autodistruzione mentre cerca di ricostruire la propria vita. La narrazione si sviluppa in un contesto di grande intensità , mostrando le sfide quotidiane e le lotte interiori del protagonista.
La storia di Mike è caratterizzata da situazioni estreme e momenti di vulnerabilità , rendendo il film un’esplorazione profonda e senza filtri della condizione umana. La performance di Frank Dillane, che interpreta il ruolo principale, è stata definita straordinaria e potrebbe rappresentare un punto di svolta significativo nella sua carriera. La sua interpretazione magnetica, assieme alla visione audace di Dickinson e a una colonna sonora elettronica carica di tensione, rende “Urchin” un’esperienza cinematografica indimenticabile.
Temi e messaggi del film
Uno degli aspetti più affascinanti di “Urchin” è la sua capacità di illustrare la rinascita e la ricaduta senza pregiudizi. Il film affronta tematiche complesse, come la vulnerabilità e la resilienza, mostrando come gli schemi della vita possano risucchiarci in un ciclo di sofferenza e speranza. La narrazione si snoda attraverso momenti di grande intensità emotiva, offrendo una riflessione profonda sulla condizione dei senzatetto e sulla ricerca di un senso di appartenenza.
Harris Dickinson, dopo questo promettente esordio alla regia, si prepara a una nuova sfida. Infatti, il giovane regista sarà impegnato in un ambizioso progetto biografico su John Lennon, che esplorerà la vita dei Beatles. Il film, diretto da Sam Mendes, sarà articolato in quattro parti e la sua uscita è prevista per aprile 2028, promettendo di catturare nuovamente l’attenzione del pubblico.
La presentazione di “Urchin” a Cannes rappresenta un momento significativo non solo per Dickinson, ma anche per la scena cinematografica britannica, che continua a produrre opere di grande valore e impatto.