Un’immagine inquietante emerge dal mondo agricolo europeo, con i sindacati che descrivono un castello di carta in procinto di crollare a causa dell’incertezza finanziaria e geopolitica. Questa metafora è stata utilizzata per illustrare le preoccupazioni riguardo alla proposta di accorpare i fondi agricoli della Politica Agricola Comune (Pac) ad altri programmi nel prossimo bilancio a lungo termine dell’Unione Europea. Le associazioni di categoria, unite sotto l’egida di Copa-Cogeca, hanno manifestato a Bruxelles, proprio mentre la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, presentava le linee guida del futuro bilancio.
La mobilitazione a Bruxelles
Il 12 dicembre 2025, diverse associazioni agricole provenienti da vari Stati membri dell’Unione Europea si sono riunite davanti alle istituzioni europee per una manifestazione intitolata “The EU House of Cards”. L’obiettivo era quello di esprimere la loro contrarietà all’idea di privare la Pac della sua linea di bilancio specifica. Durante la protesta, i rappresentanti hanno sottolineato che senza un budget adeguato per la Pac, non ci può essere sicurezza per il settore agricolo. Le parole dei sindacati risuonano forti e chiare: “Senza budget per la Pac, non c’è sicurezza“.
Secondo i documenti circolati a Palazzo Berlaymont, la Commissione Europea prevede di adottare una nuova struttura finanziaria a tre pilastri. Questa includerebbe piani nazionali tra Stati e Regioni, un Fondo per la competitività e un fondo per l’azione esterna, accorpando vari programmi, tra cui la Pac e la Coesione, che attualmente rappresentano due terzi del bilancio comunitario. La presidente von der Leyen ha assicurato che, nonostante le ristrutturazioni, la Coesione e la Pac rimarranno centrali per l’Unione.
Le reazioni degli agricoltori
Sebbene la manifestazione di quest’anno non abbia visto la partecipazione di trattori o scene di guerriglia urbana come in passato, i sindacati agricoli, tra cui rappresentanti di Italia, Spagna e Belgio, hanno promesso che questa sarà solo la prima di una serie di proteste. Massimiliano Giansanti, presidente di Copa e Confagricoltura, ha dichiarato all’ANSA che l’Europa deve continuare a investire in una politica agricola comune, capace di rispondere alle sfide attuali. Giansanti ha sottolineato l’importanza di riservare risorse finanziarie adeguate per garantire il futuro del settore.
La proposta sul bilancio a lungo termine dell’Unione Europea è attesa non prima della metà di luglio 2025, seguita dalla proposta per la nuova Politica Agricola Comune. Il dibattito tra Bruxelles e le capitali europee è appena iniziato, ma per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, è cruciale mantenere un dialogo costruttivo. Prandini ha espresso un forte rifiuto all’idea di un fondo unico, sottolineando l’importanza strategica del settore agroalimentare per la crescita economica non solo dell’Italia, ma dell’intera Europa.
Le sfide del settore agricolo
Le associazioni agricole si trovano a dover affrontare un contesto sempre più difficile, caratterizzato da tensioni geopolitiche e cambiamenti climatici, che mettono a dura prova il settore. A questi fattori si aggiungono le minacce rappresentate dalla criminalità organizzata, che ha trovato terreno fertile nell’agroalimentare. Secondo un rapporto di Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio Agromafie, il business delle agromafie in Italia ha superato i 25 miliardi di euro, raddoppiando in poco più di dieci anni. Queste organizzazioni criminali operano in vari ambiti, dal caporalato alla falsificazione dei prodotti alimentari, fino a furti e cybercrime.
In questo scenario complesso, le associazioni agricole continuano a lottare per la salvaguardia dei propri diritti e per garantire un futuro sostenibile al settore, mantenendo alta l’attenzione sulle politiche europee che influenzano direttamente la loro vita e il loro lavoro.