Airbnb entra nel settore gastronomico: strategia innovativa o chefwashing?

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Airbnb ha recentemente annunciato un’importante novità che ha catturato l’attenzione del pubblico: l’introduzione di nuove esperienze gastronomiche, definite “stellate”. Questa mossa non solo segna un ampliamento della sua offerta, ma pone interrogativi sul futuro del settore della ristorazione. Il co-fondatore e Ceo di Airbnb, Brian Chesky, ha presentato questa iniziativa durante la “Summer release 2025”, evidenziando l’intenzione dell’azienda di non limitarsi a essere un’alternativa economica agli hotel, ma di competere anche nel mercato del food.

L’idea di Airbnb di entrare nel mercato della ristorazione ha suscitato reazioni contrastanti. Molti esperti del settore si chiedono se questo rappresenti un cambiamento radicale o semplicemente una strategia di marketing. Con titoli che parlano di “Airbnb che fa concorrenza agli hotel anche su food & beverage“, si apre un dibattito su ciò che significa realmente questa evoluzione. L’azienda, che ha già ospitato due miliardi di persone in 17 anni, sta cercando di trasformare la sua immagine da semplice piattaforma di affitti a un attore chiave nel panorama gastronomico.

Nuove offerte gastronomiche di Airbnb

La novità principale è la possibilità di richiedere servizi di catering e pasti pronti direttamente attraverso la piattaforma. Anche se già esistevano servizi aggiuntivi su Airbnb, l’implementazione di un’offerta gastronomica più strutturata rappresenta un cambiamento significativo. La piattaforma ha riorganizzato la sua offerta in tre categorie: alloggi, servizi e esperienze, rendendo i servizi gastronomici più visibili.

Tuttavia, resta da chiarire quale sia l’obiettivo di questa nuova offerta. Airbnb intende posizionarsi come alternativa economica ai ristoranti? Potrebbe sembrare una sfida diretta a piattaforme di food delivery come Glovo e Just Eat, ma è più probabile che l’azienda punti a un segmento di mercato premium. I servizi offerti includono pasti personalizzati e chef a domicilio, ma la qualità e l’autenticità di queste esperienze sono oggetto di discussione.

In Italia, ad esempio, molte delle proposte gastronomiche consistono in assaggi di prodotti locali o lezioni di cucina, piuttosto che in cene realmente “stellate”. Questo solleva interrogativi sulla reale sostanza dell’offerta e su quanto essa si discosti dalla promessa di esperienze culinarie di alta qualità.

Riflessioni sul futuro della ristorazione e del turismo

La questione fondamentale è se i viaggiatori siano realmente interessati a scoprire nuovi mondi o se preferiscano rimanere a casa, serviti e riveriti. L’integrazione di servizi aggiuntivi potrebbe facilitare la pianificazione dei viaggi, ma potrebbe anche limitare l’improvvisazione e la scoperta, elementi chiave per molti viaggiatori.

L’approccio di Airbnb potrebbe quindi rappresentare una sorta di restaurazione, piuttosto che una rivoluzione. Mentre l’azienda cerca di reinventare la propria offerta, è importante considerare come queste nuove esperienze influenzeranno il settore della ristorazione e il modo in cui le persone vivono i loro viaggi. Con un panorama in continua evoluzione, sarà interessante osservare come Airbnb si posizionerà nel mercato e quali effetti avrà sull’industria gastronomica globale.