L’ultimo rapporto annuale sulle crisi alimentari, pubblicato nel 2025, presenta un quadro allarmante riguardo alla crescente insicurezza alimentare a livello globale. La situazione si fa sempre più critica, con un numero crescente di individui che si trova a fronteggiare la fame.
Il documento, redatto dal Global Network Against Food Crises (GNAFC), un’organizzazione composta da agenzie governative e non governative delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, evidenzia come l’insicurezza alimentare acuta sia aumentata per il sesto anno consecutivo. Nel 2024, milioni di persone si trovano sull’orlo di una catastrofe umanitaria, con oltre il 20% delle popolazioni analizzate che vive in condizioni di grave difficoltà per il quinto anno di fila.
Il report e i dati allarmanti
Le Nazioni Unite, in una nota congiunta con organismi come la FAO, l’IFAD, l’UNICEF, l’UNHCR, il Programma Alimentare Mondiale (WFP) e la Banca Mondiale, comunicano che nel 2024 oltre 295 milioni di persone in 35 stati e territori hanno sofferto gravemente la fame. Questo rappresenta un incremento di 13,7 milioni rispetto al 2023. Inoltre, il numero di individui che si trovano in condizioni di fame catastrofica è raddoppiato, raggiungendo i 1,9 milioni, il dato più elevato registrato dal 2016.
Le cause di questa crisi sono molteplici e includono conflitti, crisi economiche e fenomeni climatici estremi, che hanno un impatto devastante su regioni già vulnerabili. I bambini sono tra i più colpiti, con tassi di malnutrizione infantile ai livelli più alti in aree come la striscia di Gaza, il Mali, il Sudan e lo Yemen. In 26 aree di crisi, oltre 38 milioni di bambini sotto i cinque anni sono risultati malnutriti.
Il rapporto sottolinea anche come le migrazioni influenzino in modo significativo l’insicurezza alimentare. Tra rifugiati e persone in cerca di asilo, quasi 95 milioni di individui affrontano la fame, in particolare coloro che fuggono da conflitti e crisi alimentari in paesi come il Congo, la Colombia, il Sudan e la Siria.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antònio Guterres, ha espresso preoccupazione per la situazione, affermando che il rapporto rappresenta un chiaro segnale che il mondo sta seguendo una direzione pericolosa. Guterres ha sottolineato come le crisi prolungate siano aggravate dalla diminuzione dei fondi per le attività umanitarie necessarie per affrontarle, definendo questo un fallimento non solo del sistema, ma dell’umanità stessa. Ha dichiarato: “La fame nel 21esimo secolo è indifendibile”.
L’insicurezza alimentare continua a crescere, mentre le risorse e l’impegno politico per combatterla sono ai minimi storici. Secondo il GNAFC, è fondamentale non solo attuare interventi emergenziali, ma anche investire nei sistemi alimentari locali per rendere queste comunità più resilienti alle crisi, specialmente in regioni dove il 70% delle famiglie dipende dall’agricoltura per la propria sussistenza.