Bauli ha ufficialmente acquisito una quota di maggioranza della storica azienda vicentina Olivieri 1882, nota per la sua produzione di panettoni artigianali. Questa operazione, avvenuta nel maggio 2025, segna un momento significativo nel panorama dolciario italiano e solleva interrogativi sulle dinamiche di mercato e sul futuro di entrambe le realtà .
Il contesto dell’acquisizione
La notizia dell’acquisizione da parte di Bauli ha colto molti di sorpresa, considerando la reputazione di Olivieri 1882 come un laboratorio di pasticceria artigianale di alta qualità . La crescita di Olivieri negli ultimi anni è stata notevole, con ricavi che nel 2024 hanno raggiunto i sei milioni di euro, un incremento significativo rispetto ai 3,7 milioni dell’anno precedente. Questo successo è stato accompagnato da un’espansione internazionale, con i prodotti Olivieri distribuiti in 116 paesi. La domanda che sorge spontanea è: quali saranno le conseguenze di questa fusione per il mercato dei dolci artigianali?
Le implicazioni sul posizionamento del marchio
L’acquisizione non è solo una questione di numeri, ma anche di strategia di posizionamento. La collaborazione tra Motta, marchio di proprietà di Bauli, e Bruno Barbieri ha già dimostrato l’intenzione dell’azienda di spostarsi verso un segmento di mercato più elevato. Questa strategia di branding ha permesso a Motta di posizionarsi al di sopra della fascia entry level, cercando di conquistare una clientela più esigente.
Tuttavia, l’inclusione dei panettoni Olivieri nelle classifiche di settore ha subito un cambiamento. Negli anni passati, Olivieri era regolarmente premiata, ma ora si trova a dover affrontare la questione della durata di conservazione, un aspetto cruciale per la definizione di un panettone artigianale. Senza una normativa chiara su cosa costituisca un prodotto artigianale, la questione della shelf life diventa determinante per l’accesso ai panel di valutazione. La definizione di artigianale, secondo i criteri attuali, implica che il prodotto sia realizzato senza l’ausilio di terzi e da un’azienda indipendente dall’industria.
Le dichiarazioni di Bauli e le aspettative future
Fabio Di Giammarco, CEO di Bauli, ha dichiarato che l’intento dell’azienda non è quello di stravolgere l’identità di Olivieri, ma piuttosto di supportarne la crescita. Tuttavia, questa affermazione deve essere presa con cautela. La volontà di Bauli di entrare nel mercato artigianale è evidente e potrebbe comportare un cambiamento nel modo in cui Olivieri opera. La sfida sarà mantenere la qualità artigianale che ha reso famoso il marchio, mentre si cerca di espandere la presenza sul mercato.
L’acquisizione di Olivieri da parte di Bauli rappresenta un cambiamento significativo nel panorama dolciario italiano, con potenziali ripercussioni su come vengono percepiti e valutati i prodotti artigianali. Resta da vedere come questa fusione influenzerà il mercato e quali strategie verranno adottate per mantenere l’equilibrio tra tradizione e innovazione.