Ben and Jerry’s, il noto marchio di gelato americano coinvolto in proteste a favore di Gaza

Ben Cohen, noto fondatore del celebre marchio di gelato Ben & Jerry’s, ha recentemente suscitato un acceso dibattito a seguito di una sua dichiarazione al Senato degli Stati Uniti, in cui ha denunciato la complicità del governo americano nel conflitto a Gaza. Il suo intervento ha attirato l’attenzione dei media e ha portato a conseguenze legali inaspettate per l’imprenditore, che è stato arrestato durante un’udienza.

Ben & Jerry’s: un marchio con una missione

Nato nel 1978 a Burlington, nel Vermont, il marchio Ben & Jerry’s è diventato un simbolo non solo per i suoi gusti innovativi, ma anche per l’impegno sociale e politico dei suoi fondatori. Ben Cohen e Jerry Greenfield, amici d’infanzia, hanno creato un’azienda che non si limita a vendere gelato ma che si distingue per il suo attivismo. La scelta di utilizzare ingredienti di alta qualità e di proporre una varietà di gusti con pezzi generosi è legata alla storia personale di Cohen, che ha affrontato problemi di olfatto.

Fin dalla sua fondazione, Ben & Jerry’s ha assunto posizioni chiare su diverse questioni sociali, spaziando dai diritti civili alla giustizia climatica. Il sito ufficiale dell’azienda presenta una sezione dedicata alle sue campagne, evidenziando il supporto a movimenti come Black Lives Matter e iniziative per la giustizia sociale. Anche se entrambi i fondatori sono di origine ebraica, hanno esplicitamente espresso il loro disaccordo con le politiche israeliane, come dimostrato dal boicottaggio attuato nel 2021.

La controversa protesta al Senato

Il 14 maggio 2025, durante un’udienza al Senato, Ben Cohen ha alzato la voce contro le politiche di assedio attuate da Israele nei confronti della Striscia di Gaza. L’udienza era presieduta da Robert F. Kennedy Jr., attuale segretario alla Sanità, e la tensione era palpabile. Cohen ha denunciato la situazione critica a Gaza, dove l’ONU stima che circa 500.000 persone siano a rischio di morte per fame a causa del blocco degli approvvigionamenti.

Durante il suo intervento, Cohen ha affermato: “State uccidendo i bambini a Gaza con le nostre bombe”, riferendosi all’assistenza militare fornita dagli Stati Uniti a Israele. La sua protesta ha attirato l’attenzione della polizia del Campidoglio, che ha proceduto a fermarlo per “raduno illegale e ostruzione”. Il video del suo arresto ha rapidamente fatto il giro dei social media, mostrando Cohen ammanettato mentre esprimeva la sua richiesta di allentare l’assedio e far entrare cibo e acqua a Gaza.

Dopo essere stato rilasciato, Ben Cohen ha continuato a esprimere le sue opinioni su X, scrivendo che non può definirsi americano senza esporsi contro ciò che considera ingiusto. Ha sottolineato come il sostegno del governo americano alla violenza e alla distruzione in Gaza rappresenti un fallimento dei valori fondamentali che credeva caratterizzassero la vita americana.

L’episodio ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sul ruolo delle aziende nel dibattito politico, evidenziando come la polarizzazione politica possa influenzare le voci dissenzienti.

Published by
Pamela Ciotti