Benedetta Rossi e Francesca Fagnani a Belve: chiarimenti in arrivo per il pubblico

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Qualche riflessione sull’intervista di Francesca Fagnani a Benedetta Parodi, andata in onda nell’ultima puntata di Belve, che ha suscitato anche la nostra attenzione.

Benedetta Rossi ha aperto la sua intervista a Belve, il programma di punta della televisione italiana, dichiarando di sentirsi un “allocco”, un’affermazione che denota un notevole senso dell’autoironia. Questo aspetto è particolarmente apprezzato da noi di Dissapore, che abbiamo sempre valorizzato l’ironia come parte integrante della nostra identità. Anche la conduttrice Francesca Fagnani ha mostrato di apprezzare questo tratto del personaggio.

L’intervista ha messo in luce la bontà e l’autenticità di Benedetta Rossi, che ha costruito la sua carriera sulla genuinità. Tuttavia, non si può negare che il suo stile non sia esattamente in linea con il tono provocatorio tipico di Belve, risultando a tratti un po’ noiosa, soprattutto se paragonata ad altre interviste più incisive. D’altronde, come potrebbe un’intervista a una persona che considera il pisolino pomeridiano la sua più grande trasgressione non risultare meno avvincente?

Nonostante ciò, Benedetta Rossi continua a conquistare il pubblico, e il suo amore per il pisolino pomeridiano è solo uno degli aspetti che la rendono così amata. La sua popolarità si basa sulla sua capacità di apparire come “una di noi”, una persona comune che vive le stesse esperienze quotidiane. È nota per le sue sfuriate con il marito, ma anche per la riconciliazione che segue, rendendola ancora più relatable.

In aggiunta, è emerso che Benedetta Rossi è considerata un’icona gay, un fatto che sorprende positivamente. A differenza di altre celebrità, dimostra di conoscere il significato dell’acronimo LGBTQIA+, un dettaglio non scontato per una donna di campagna come lei. Questo la rende ancor più apprezzata dal pubblico.

Benedetta ha anche rivelato di andare in onda con la ricrescita dei capelli, sottolineando la sua autenticità. Non è né una figura popolare né un’icona gastronomica elitista, è semplicemente Benedetta Rossi.

Il caso Benedetta Rossi e Dissapore

Benedetta ha dimostrato ancora una volta la sua sincerità affermando di essere permalosa. Questo è emerso in un dibattito che ci ha coinvolti tempo fa, quando Francesca Fagnani ha citato un nostro articolo durante l’intervista. In quell’articolo, con un tono ironico ma serio, abbiamo elencato le dieci peggiori ricette del suo format, evidenziando la responsabilità che deriva dal suo grande seguito. Ci aspettavamo un maggiore equilibrio nelle sue scelte alimentari, considerando la sua influenza.

Benedetta non ha preso bene quell’articolo, attribuendo la sua irritazione non a noi, ma agli haters che l’hanno attaccata per il suo utilizzo di ingredienti economici. In risposta, ha pubblicato un video in cui esprimeva il suo disgusto per l’odio sui social, un tentativo che non è bastato a chiarire la distinzione tra critica e attacco personale.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso il suo sostegno a Benedetta, sottolineando l’importanza della cucina tradizionale italiana e il valore delle ricette accessibili. Questo endorsement mette in luce due aspetti: il primo è la facilità con cui politici e divulgatori possono avvicinarsi al pubblico sostenendo abitudini alimentari poco salutari. Il secondo è la possibilità di immaginare un futuro politico per Benedetta, che però ha dichiarato di non voler mescolare cucina e politica.

Cosa non torna

Benedetta Rossi ha accusato noi di Dissapore di aver attaccato non lei, ma la sua community. Ha difeso coloro che, per motivi economici, scelgono ingredienti come il tonno in scatola. Tuttavia, il nostro intento non era affatto quello di colpire i suoi seguaci, ma piuttosto di sottolineare come la sua influenza potesse orientare verso scelte più salutari.

Nonostante le critiche, Benedetta ha affermato di saper lasciar scivolare le osservazioni, un’affermazione che contrasta con la sua ammissione di essere permalosa. Avremmo potuto approfondire anche la questione della vendita del suo brand a Mondadori Media, ma la verità è che, durante l’intervista, ci siamo trovati affascinati dalla brillantezza di Francesca Fagnani, il che ci ha impedito di mantenere la lucidità necessaria per un’analisi più approfondita.