Cardo mariano: indicazioni e modalità d’uso per il benessere del fegato

Curiosità

Il cardo mariano rappresenta una delle piante officinali più antiche, utilizzata fin dai tempi antichi per una vasta gamma di scopi terapeutici. Nel 2025, la comunità scientifica ha confermato l’importanza di questa pianta per la salute del fegato, dimostrando come il suo consumo regolare possa preservare e migliorare la funzionalità di questo organo cruciale.

Cardo mariano: caratteristiche e habitat

Il cardo mariano si distingue per il suo aspetto erbaceo e arbustivo. Appartenente alla stessa famiglia del carciofo, è facilmente riconoscibile grazie ai suoi fiori spinosi, che, una volta maturi, presentano colori vivaci e accesi. Questa pianta è utilizzata non solo in ambito terapeutico, ma anche in cucina, specialmente nella tradizione mediterranea.

Il cardo mariano cresce spontaneamente in gran parte dell’area mediterranea, dimostrando una notevole adattabilità a vari climi, sia in montagna che in pianura. La sua raccolta è parte di una tradizione secolare, e le sue proprietà benefiche l’hanno reso un elemento chiave in numerosi trattamenti erboristici. Tra le sue qualità più rilevanti emerge il potere antiossidante, che, se assunto fresco o sotto forma di decotti e infusi, si rivela un valido alleato per la salute. Può essere facilmente combinato con altri vegetali, legumi e carni bianche, contribuendo al benessere generale degli organi interni, con particolare attenzione al fegato.

Benefici per il fegato

Le tradizioni popolari che vedono il cardo mariano come un protettore della salute epatica trovano conferma nelle ricerche scientifiche attuali. Questa pianta possiede proprietà epatoprotettive, favorendo la rigenerazione delle cellule del fegato e stimolando la produzione di bile, essenziale per i processi digestivi e depurativi del corpo.

Grazie alle sue proprietà disintossicanti, il cardo mariano può ridurre il rischio di patologie come la fibrosi epatica, contrastando l’accumulo eccessivo di collagene nel fegato. Per queste ragioni, è comunemente integrato nella dieta di molte popolazioni, in particolare nel bacino del Mediterraneo e nel Medio Oriente. La pianta, che ha anche un valore simbolico in nazioni come la Scozia, è apprezzata per la sua resistenza e per il suo valore ornamentale, prosperando anche in ambienti difficili.

Modalità di assunzione

Il cardo mariano cresce verticalmente e raggiunge la maturità circa due anni dopo la semina. Durante il primo anno, sviluppa una rosetta basale, mentre nel secondo anno produce il caratteristico fiore, che è la parte più utilizzata per scopi fitoterapici.

Dopo la raccolta, la pianta viene essiccata e utilizzata per preparare infusi, sfruttando le proprietà benefiche delle sue foglie e delle parti spinose. Le fibre presenti nel cardo mariano sono utili per la salute dell’apparato digerente e possono contribuire a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue.

Oggi, il cardo mariano è facilmente reperibile sotto forma di integratori, come capsule o compresse, che contengono estratti concentrati della pianta. Questa modalità di assunzione consente di beneficiare delle sue proprietà in modo pratico, riducendo il rischio di effetti indesiderati, a condizione di rispettare le dosi raccomandate e di consultare un medico.

Effetti collaterali

Nonostante il cardo mariano sia una pianta naturale, è importante assumerlo con cautela. Alcuni dei suoi componenti possono provocare effetti collaterali, in particolare a livello digestivo, poiché la pianta è ricca di fibre, sali minerali e vitamine, che non tutti tollerano facilmente.

Tra gli effetti indesiderati più comuni si riscontrano disturbi gastrointestinali, come difficoltà digestive, stitichezza, nausea e mal di testa. Questi sintomi possono manifestarsi principalmente in caso di assunzione eccessiva o non controllata, rendendo fondamentale la consulenza medica prima di iniziare un trattamento a base di cardo mariano.

Effetti collaterali più rari possono includere reazioni allergiche o intolleranze, con sintomi che vanno da disturbi digestivi a reazioni cutanee. In casi sporadici, sono stati segnalati effetti come una temporanea riduzione della libido, ma tali situazioni sono ritenute eccezionali.