Dal 2013, il batterio Xylella ha causato gravi danni all’agricoltura pugliese, portando alla perdita di 600mila giornate di lavoro e a un danno economico stimato di quasi 3 miliardi di euro. Questo batterio ha colpito circa 8mila chilometri quadrati di territorio in Puglia, compromettendo in modo significativo la produzione di olio extravergine del Salento e influenzando negativamente anche il settore turistico e il paesaggio locale. Questi dati sono stati forniti da Coldiretti Puglia durante un evento organizzato dalla UILA a Bari, dove è intervenuto Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti.
Gesmundo ha evidenziato la situazione drammatica degli agricoltori, molti dei quali si trovano senza reddito da anni. Ha avvertito che il calo della produzione olivicola potrebbe portare a un incremento delle importazioni di olio dall’estero, con un aumento significativo delle importazioni dalla Tunisia. Ha sottolineato come, grazie all’attuale normativa del codice doganale sull’origine dei cibi, questi prodotti possano essere “italianizzati” attraverso trasformazioni minime, rendendo difficile per i consumatori distinguere l’olio autenticamente italiano da quello straniero.
I danni provocati dalla Xylella non si limitano alla produzione di olio, ma si estendono all’ambiente, all’economia e al turismo. Coldiretti Puglia ha denunciato come vaste aree siano diventate desolate, con alberi morti che caratterizzano il paesaggio in un momento cruciale per la ripresa economica del paese. La situazione attuale grava sulla produzione nazionale di olio extravergine di oliva, rendendo necessaria l’implementazione di un secondo piano pluriennale per la rigenerazione delle zone colpite dal batterio.
Coldiretti Puglia ha chiesto un intervento urgente, sottolineando che 115mila ettari di terreno sono rimasti esclusi dal primo piano di 300 milioni di euro destinato alla lotta contro la Xylella. È fondamentale un coordinamento efficace e un sostegno alle attività di ricerca, insieme al coinvolgimento attivo delle istituzioni regionali, nazionali e dell’Unione Europea per affrontare il problema della Xylella in modo concreto e tempestivo.