Nel 2024, i distretti agroalimentari italiani hanno raggiunto un nuovo traguardo nell’export, superando i 28 miliardi di euro in vendite sui mercati esteri, con un incremento del 7,1% rispetto all’anno precedente. Questi dati sono stati resi noti dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani, aggiornato al 31 dicembre 2024, e curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo.
L’analisi evidenzia come i distretti agroalimentari rappresentino il 42,5% del valore totale delle esportazioni del settore agro-alimentare italiano. In particolare, la filiera dell’olio ha avuto un ruolo predominante, registrando un aumento del 40,9% nei mercati esteri a prezzi correnti. Seguono la filiera della pasta e dei dolci, con un incremento del 7,8%, e i distretti del vino, che hanno raggiunto un valore di 6,7 miliardi di euro, segnando un aumento del 4%. Tra i partner commerciali, la Germania si posiziona al primo posto con un incremento del 6,9%, mentre gli Stati Uniti hanno visto un aumento dell’export del 14,9%.
Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato che questo nuovo record conferma la competitività delle filiere italiane e la crescente domanda internazionale per prodotti di alta qualità, con un forte legame all’identità e alla sostenibilità.
La Banca dei Territori, attraverso la Direzione Agribusiness, si impegna a supportare le imprese in questo percorso di crescita, offrendo soluzioni concrete per affrontare le sfide di un contesto globale in continua evoluzione. Tra queste sfide vi sono l’accesso a nuovi mercati, la transizione verso un modello green, la digitalizzazione e il ricambio generazionale.
Grazie a una sinergia con partner e istituzioni, e a una rete capillare, Intesa Sanpaolo è in grado di accompagnare quotidianamente oltre 80.000 clienti nella valorizzazione del Made in Italy nel mondo, trasformando la presenza internazionale del Gruppo in un elemento strategico per la competitività del Paese.