Gatto utilizzato per il traffico di droga arrestato nel carcere del Costa Rica

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La polizia penitenziaria del Costa Rica ha effettuato un’operazione sorprendente il 21 maggio 2025, quando ha intercettato un gatto utilizzato come “corriere della droga” all’interno del carcere di Pococí. L’animale, diventato protagonista di foto e video virali sui social network, trasportava pacchetti di sostanze stupefacenti attaccati al suo corpo.

Un agente di guardia, mentre si trovava in una delle torri di controllo, ha notato il felino nella zona verde del penitenziario e ha immediatamente allertato le autorità competenti. Secondo quanto riportato dal Ministero della Giustizia e della Pace, il gatto trasportava due pacchetti contenenti 235 grammi di marijuana e 68 grammi di crack, oltre a bustine di carta utilizzate per il confezionamento delle droghe.

Il ruolo del gatto nel traffico di droga

Questo episodio ha sollevato interrogativi sul modo in cui le sostanze stupefacenti vengono introdotte all’interno delle strutture carcerarie. L’utilizzo di animali, come il gatto, per trasportare droga è una pratica che, sebbene non comune, ha suscitato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Le autorità penitenziarie stanno ora indagando su come l’animale sia riuscito a entrare nel carcere con tali carichi di droga e se ci siano complici all’interno della struttura.

Il felino è stato preso in custodia e affidato al Servizio Nazionale per la Salute Animale del Costa Rica, dove riceverà le cure necessarie. Nel frattempo, le sostanze stupefacenti sono state sequestrate e sono in corso le indagini per identificare eventuali responsabili del traffico di droga all’interno del carcere. Questo caso ha messo in evidenza la necessità di rafforzare i controlli e le misure di sicurezza nelle carceri costaricane.

Reazioni e impatto mediatico

L’episodio ha generato un’ampia risonanza mediatica, con le immagini del “narco-gatto” che hanno rapidamente fatto il giro del web. La storia ha suscitato sia ilarità che preoccupazione, evidenziando una problematica seria e complessa legata al traffico di droga e alla sicurezza nelle carceri. Molti utenti sui social hanno commentato l’evento, alcuni con toni scherzosi, mentre altri hanno sottolineato la gravità della situazione.

Le autorità penitenziarie, consapevoli dell’attenzione suscitata, hanno dichiarato di essere impegnate a migliorare le misure di sicurezza e a prevenire simili incidenti in futuro. Questo evento non solo ha messo in luce un metodo insolito di traffico di droga, ma ha anche aperto un dibattito su come le strutture carcerarie possano essere vulnerabili a tali infiltrazioni.

Il “narco-gatto”, quindi, è diventato un simbolo di una questione più ampia, che richiede interventi mirati e strategie efficaci per garantire la sicurezza all’interno delle carceri e combattere il traffico di sostanze stupefacenti.