Gita nei dintorni di Napoli: 15 trattorie e osterie da scoprire in un’ora

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Per una gita fuoriporta a Napoli, la selezione dei ristoranti si discosta dalle consuete indicazioni turistiche. Infatti, la scelta è stata orientata verso l’entroterra, piuttosto che verso la costa. Questo approccio non nasce da un disinteresse per il Tirreno, che offre località di grande bellezza, ma piuttosto da una considerazione pratica: nei fine settimana primaverili e nei mesi estivi, le distanze tra Napoli e le località costiere rimangono invariate, mentre i tempi di viaggio tendono ad aumentare notevolmente. Ciò comporta, spesso, lunghe ore passate in auto, che possono compromettere l’esperienza della gita. Pertanto, si è optato per ristoranti che valorizzano l’autenticità, come osterie e trattorie, dove l’accoglienza è calorosa e non si limita a una clientela turistica. Questi luoghi celebrano le eccellenze locali, proponendo ricette tradizionali con piatti semplici e genuini, dove i vegetali, in particolare le diverse varietà di pomodoro, occupano un ruolo centrale. Anche la carne e il pesce sono presenti, insieme a formaggi e salumi di alta qualità.

Una provincia ricca di stelle

Nella selezione proposta, si è deciso di escludere i ristoranti stellati Michelin, che nella provincia di Napoli sono ben 27. Sommando le stelle, il totale arriva a 35. Sebbene Napoli non possa competere con Milano e Roma in termini di ristoranti stellati, la provincia si distingue per l’eccezionale offerta gastronomica, grazie soprattutto ai ristoranti situati lungo la costa e nelle isole. È importante notare che molti di questi ristoranti, alcuni dei quali si trovano all’interno di hotel di lusso, attraggono una clientela internazionale. Nel 2024, il 55% delle presenze nella Costiera è stato rappresentato da turisti stranieri, con una percentuale che sale all’80% nei mesi da aprile a ottobre. Questo scenario offre una vasta gamma di opzioni per chi desidera cenare in un ristorante stellato, con nomi di chef di fama come Fabrizio Mellino, Gennarino Esposito (Torre del Saracino a Vico Equense), Nino Di Costanzo (Dani Maison a Ischia), Francesco Sposito (Taverna Estia a Brusciano), Andrea Migliaccio (L’Olivo a Capri), Maicol Izzo (Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia) e Domenico Candela (George Restaurant a Napoli). Non si possono dimenticare nemmeno i locali gestiti da chef di fama internazionale come Alain Ducasse, che dirige il fine dining del Romeo Hotel a Napoli, e Antonino Cannavacciuolo con Countryside a Vico Equense. Tuttavia, per questa gita, l’attenzione è rivolta a osterie e trattorie, dove il cibo è autentico e rappresenta il vero spirito della tradizione culinaria napoletana.

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