Le nanoplastiche come veicoli per l’accumulo di metalli pesanti nell’ambiente

Curiosità

Le nanoplastiche, prodotti della frammentazione dei rifiuti di plastica, si rivelano particolarmente efficaci nell’assorbire tracce di metalli pesanti presenti negli ecosistemi, introducendoli così nella catena alimentare. Una recente ricerca pubblicata su ACS ES&T Water ha messo in luce non solo gli effetti nocivi delle nanoplastiche sull’organismo umano, ma anche la loro capacità di facilitare l’ingresso di contaminanti industriali pericolosi in organi e tessuti.

Caratteristiche delle nanoplastiche

Le nanoplastiche sono frammenti di plastica con dimensioni comprese tra 0,001 e 0,1 micrometri, ovvero tra 1 e 100 nanometri. Gli studi sugli effetti di queste particelle sui viventi si concentrano spesso su nanoplastiche in polistirene prodotte commercialmente, ma raramente su nanoparticelle reali con dimensioni irregolari. Tuttavia, un team di scienziati del New Jersey Institute of Technology (USA) ha intrapreso la strada di analizzare queste ultime, dimostrando che la forma e le dimensioni dei frammenti di plastica influenzano significativamente la loro capacità di assorbire contaminanti esterni e la tossicità finale per gli organismi viventi.

Produzione e capacità di assorbimento

I ricercatori hanno utilizzato sale grosso per macinare rifiuti come bottiglie d’acqua in PET, scatole di caramelle in polistirene e contenitori per alimenti in polipropilene, tutti recuperati dai bidoni della spazzatura. Questo processo ha consentito di ottenere nanoplastiche di forme irregolari e con dimensioni inferiori ai 200 nanometri, senza l’uso di sostanze chimiche. Le nanoplastiche ottenute hanno dimostrato una straordinaria efficienza nell’assorbire ioni di metalli pesanti come piombo, cadmio, manganese, cobalto e zinco. In particolare, il polipropilene, ampiamente utilizzato in prodotti quotidiani, ha mostrato la massima capacità di assorbimento, riuscendo ad assorbire il 99% degli ioni di piombo in soli cinque minuti.

Meccanismi di trasporto e bioaccumulo

Secondo gli esperti, la superficie irregolare delle nanoplastiche facilita l’assorbimento degli ioni di metalli pesanti, poiché offre numerosi “appigli” per la formazione di legami. Una volta caricati di queste sostanze tossiche, i frammenti di plastica possono trasportarle all’interno degli organismi viventi, dove penetrano facilmente, contribuendo al fenomeno del bioaccumulo. Questo processo si traduce in un incremento graduale delle sostanze tossiche lungo la catena alimentare, rappresentando un serio rischio per la salute degli ecosistemi e degli esseri umani.