Il presidente della Cia Ascoli-Fermo-Macerata, Matteo Carboni, ha lanciato un appello urgente per il futuro delle aree montane e interne durante un’iniziativa regionale tenutasi nelle Marche nel 2025. Carboni ha sottolineato che le parole e le dichiarazioni non sono più sufficienti; è necessario attuare misure concrete e fornire supporto economico reale a chi vive e lavora in montagna, altrimenti queste zone continueranno a spopolarsi.
La questione centrale sollevata da Carboni riguarda il potenziamento delle indennità per le attività agricole montane. Propone un aumento dell’indennità compensativa a 600 euro per ettaro, con un limite massimo, e una revisione approfondita del regolamento sui risarcimenti per i danni causati dalla fauna selvatica, che sta diventando sempre più problematica per le coltivazioni e gli allevamenti.
Carboni ha evidenziato l’importanza degli agricoltori come imprenditori ambientali, sottolineando il loro ruolo cruciale nel mantenere il territorio, prevenire frane e disastri naturali e garantire un equilibrio ecologico. Ha avvertito che abbandonare queste aree montane avrebbe ripercussioni anche sulle zone collinari e costiere, richiamando l’attenzione sulla necessità di prendersi cura di questi territori.
Nella sua analisi, il presidente ha anche menzionato come il terremoto abbia aggravato la già difficile situazione delle aree interne del centro-sud delle Marche, accelerando lo spopolamento e rendendo urgentissimi gli interventi.
Tra le proposte avanzate a livello regionale, Carboni ha suggerito l’introduzione di una fiscalità di vantaggio per le imprese e i commercianti locali, trasporti gratuiti per tutti gli studenti senza limiti di ISEE, una riduzione degli oneri urbanistici per compensare il basso valore degli immobili e incentivi stabili per sostenere le attività economiche montane, estendendo il supporto non solo all’agricoltura ma a tutte le forme di economia locale.