Panzironi, il noto guru delle diete, condannato a due anni e otto mesi di carcere

Adriano Panzironi, noto per la sua controversa dieta Life 120, ha visto la sua vicenda legale giungere a una conclusione definitiva. Il tribunale monocratico di Roma, il 15 marzo 2025, ha emesso una sentenza che condanna Panzironi a 2 anni e 8 mesi di reclusione per esercizio abusivo della professione medica. Questo caso ha attirato l’attenzione per le sue affermazioni sulla longevità e i regimi alimentari, che hanno suscitato numerose polemiche e critiche.

Le origini della dieta Life 120

Adriano Panzironi ha guadagnato notorietà grazie alla sua dieta Life 120, che prevede un regime alimentare che include carne di maiale a colazione e un severo divieto di carboidrati. La dieta è accompagnata da una serie di integratori che Panzironi stesso commercializza. Le sue affermazioni sulla dieta sono state oggetto di critiche da parte della comunità scientifica, che ha messo in guardia sui potenziali rischi per la salute legati a tali pratiche alimentari.

Nel gennaio 2022, Panzironi è stato portato in tribunale per esercizio abusivo della professione medica e ha affrontato numerose accuse, tra cui truffa e diffamazione. La sentenza di condanna del 15 marzo 2025 ha confermato che Panzironi ha esercitato abusivamente la professione medica nei confronti di un vasto pubblico, offrendo indicazioni nutrizionali e programmi alimentari senza alcuna qualifica professionale.

Le critiche alla dieta e le conseguenze legali

La dieta di Panzironi è stata ampiamente criticata per la sua esclusione di alimenti fondamentali come pasta, riso, mais, patate e legumi. Al contrario, promuove un elevato consumo di grassi, sia vegetali che animali, accompagnati da verdure e frutta. Panzironi ha sostenuto che i latticini aumentano il rischio di tumore, a meno che non si tratti di formaggi specifici come ricotta e gorgonzola, che possono essere consumati in piccole quantità.

La sentenza ha anche esaminato il libro di Panzironi, “Vivere 120 anni”, che è stato considerato una fonte di informazioni potenzialmente dannose. La comunità scientifica ha ripetutamente denunciato le teorie di Panzironi, e in questo contesto, gli ordini provinciali dei medici di Roma, Venezia, Napoli e Milano si sono costituiti parte civile nel processo. La decisione del tribunale di Roma ha quindi ribadito la necessità di una regolamentazione più rigorosa nel campo della nutrizione e della salute.

La vicenda di Adriano Panzironi rappresenta un esempio di come le affermazioni non supportate da evidenze scientifiche possano avere conseguenze legali significative. Con la sentenza del 15 marzo 2025, la giustizia ha preso posizione contro pratiche che possono mettere a rischio la salute pubblica.

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Guido Sellis