Reflui zootecnici: opportunità per la produzione di biometano e fertilizzante organico

Dopo un attento processo di collaudo, dal 12 febbraio 2025 è iniziata ufficialmente l’attività di trasformazione dei reflui provenienti dagli allevamenti di bufali presso l’impianto sviluppato da Rienergy E.S.Co. e realizzato da Bionergyserre a Serre, in provincia di Salerno. Questo impianto si occupa della produzione di biometano e compost di qualità, segnando un passo importante nella gestione sostenibile dei rifiuti zootecnici. A partire dal 15 maggio, circa 50 aziende zootecniche della zona, principalmente di Serre e della provincia di Salerno, hanno conferito nell’impianto circa 12mila quintali di liquami e 6mila tonnellate di letame, con una media di oltre 40 viaggi giornalieri. L’impianto ha già raggiunto una condizione operativa quasi completa, producendo 500 metri cubi orari di biometano e circa 750 tonnellate di bioconcime mensili.

Prossimi sviluppi a Albanella

La società Bionergy Albanella è attualmente in attesa del rilascio del numero identificativo ministeriale per avviare le operazioni nel secondo impianto situato ad Albanella. Una volta ottenuto il via libera, l’impianto potrà iniziare a ricevere i conferimenti da altre aziende zootecniche già in lista d’attesa. Il costo di realizzazione di ciascuno dei due impianti è stato di circa 30 milioni di euro. Una volta a regime, ciascun impianto sarà in grado di generare 8,5 milioni di metri cubi di biometano all’anno e ben 52 mila tonnellate di bioconcime. Il trattamento dei reflui in ogni impianto comporterà un risparmio significativo, equivalente a 3.500 ettari di terreno, contribuendo a ridurre il rischio di inquinamento da nitrati, che possono contaminare i corsi d’acqua e, infine, il mare.

Impatto ambientale e benefici per l’agricoltura

L’impatto ambientale positivo di questi impianti è notevole. Il biometano prodotto permette di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, mentre il compost ottenuto arricchisce i terreni agricoli senza l’uso di fertilizzanti chimici. Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno, ha sottolineato l’importanza di questi impianti per il settore zootecnico, affermando che ogni impianto può gestire i reflui di circa 10mila bufale. Costantino ha evidenziato come questa tecnologia rappresenti una soluzione efficace per lo smaltimento dei reflui, che ha causato numerosi problemi agli allevatori, tanto da spingere alla creazione dell’OP Centrale del latte di bufala. La commercializzazione del compost tra le aziende agricole della quarta gamma è prevista a breve.

Progetti futuri e contenziosi legali

Renato De Santis, CEO di Rienergy E.S.Co., ha confermato l’impegno della società nella trasformazione degli scarti della filiera bufalina in risorse utili, producendo energia pulita e compost per un futuro sostenibile. L’avvio della produzione nell’impianto di Albanella contribuirà a ridurre l’impatto ambientale di ulteriori 20mila bufale nella Piana del Sele. Tuttavia, Rienergy ha presentato ricorso al TAR contro la decisione dell’Ufficio urbanistica del Comune di Capaccio, che ha bloccato la costruzione di un terzo impianto già inserito nella graduatoria nazionale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). De Santis ha espresso fiducia nella correttezza delle proprie posizioni, sostenendo che l’Ufficio urbanistica non ha rispettato la normativa nazionale pertinente e non ha considerato adeguatamente le controdeduzioni presentate dalla società.

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Federica Crisantemi