Ci sono voluti gli eventi storici legati alla famiglia Florio per riportare l’attenzione su un prodotto di punta della gastronomia italiana: il tonno in scatola. L’Italia continua a essere leader nella produzione del migliore tonno al mondo e si colloca anche tra i principali consumatori. Secondo i dati forniti dall’Associazione Nazionale Conserve Ittiche e delle Tonnare (Ancit), nonostante un lieve calo delle vendite causato dall’inflazione, il consumo rimane elevato: nel 2024, ogni italiano ha consumato in media 2,36 chili di tonno in scatola. Questo alimento è presente sulle tavole di sei italiani su dieci almeno una volta a settimana.
Le ragioni di questa diffusione sono molteplici: il tonno in scatola è un alimento versatile, adatto per panini e pasta, e può essere conservato a lungo in dispensa senza il rischio di deterioramento. Anche i costi sono relativamente contenuti, specialmente per un prodotto di alta qualità. Inoltre, il tonno in scatola offre eccellenti proprietà nutrizionali, rendendolo un’ottima scelta per un’alimentazione equilibrata. È importante, ovviamente, consumarlo con moderazione.
Frequenza di consumo del tonno in scatola
La Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) ha stabilito, attraverso la sua tabella dei Larn, che un adulto normopeso con una dieta di circa 2000 calorie dovrebbe consumare circa 50 grammi di pesce in scatola alla settimana. Questo quantitativo corrisponde al peso di una comune scatoletta, considerando il prodotto sgocciolato. Meno olio è presente, minore è il contenuto di grassi. Questo approccio consente di sfruttare al massimo le qualità del tonno in scatola.
Esperti dell’Ancit hanno fornito ulteriori informazioni sui benefici di questo alimento, sottolineando l’importanza di un consumo consapevole e informato.
Cinque motivi per includere il tonno in scatola nella dieta
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Le proprietà nutrizionali del tonno in scatola sono paragonabili a quelle del tonno fresco. Questo alimento è ricco di proteine di alta qualità, vitamine e grassi buoni, che favoriscono la salute del cuore e del sistema immunitario, contribuendo a prevenire malattie croniche. Andrea Poli, esperto di farmacologia e presidente della Nutrition Foundation of Italy, afferma che il trattamento termico non compromette i nutrienti essenziali, mantenendo le stesse proprietà nutrizionali del pesce fresco. È fondamentale prestare attenzione ai metodi di cottura, poiché la frittura può ridurre i benefici nutrizionali.
Il tonno in scatola può contribuire a ridurre il rischio di tumori gastrointestinali. Un’indagine condotta dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS ha evidenziato che consumare due porzioni settimanali di pesce in scatola sott’olio (circa 160 g) può ridurre del 34% il rischio di sviluppare un tumore al colon-retto. Inoltre, il pesce in scatola è associato a una diminuzione del rischio di tumori del cavo orale, della faringe e dello stomaco. Carlotta Franchi, capo laboratorio all’Istituto Mario Negri di Milano, sottolinea l’importanza di considerare il tonno in scatola come parte di una dieta sana.
Il tonno in scatola ha un contenuto proteico superiore rispetto alla carne bovina. Grazie al processo di conservazione, il tonno in scatola contiene circa 25 grammi di proteine ogni 100 grammi, rispetto ai 21 grammi del tonno fresco e ai 20 grammi di un filetto di bovino crudo. Questo alimento è anche ricco di acidi grassi Omega 3, vitamine e sali minerali.
Non si spreca nulla del tonno, nemmeno l’olio. L’olio extravergine di oliva, utilizzato per la conservazione, è ricco di polifenoli e può essere riutilizzato in cucina. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma, afferma che l’olio della scatoletta di tonno, arricchito dai grassi polinsaturi e dalla vitamina D, è un alimento prezioso da non eliminare.