Le tortine al rabarbaro rappresentano un dolce che trae ispirazione dai racconti di Marco Polo, il celebre mercante veneziano, nel suo libro “Il Milione”. L’origine del rabarbaro in Europa rimane avvolta nel mistero, ma si ipotizza che sia giunto attraverso la Via della Seta. Marco Polo menziona il Succiur, attuale provincia di Gansu in Cina, descrivendo come “per tutte sue montagne si trova lo reubarbaro in grande abbondanza, e quivi lo comperano li mercanti e portanlo per tutto il mondo…”.
Il rabarbaro è una pianta apprezzata sin dai tempi antichi, con i cinesi che lo utilizzavano già tremila anni prima di Cristo. La nota di Marco Polo è significativa poiché, nonostante fosse già conosciuto in Occidente dai Greci e dai Romani come astringente, antinfiammatorio e stimolante dell’appetito, la sua classificazione botanica è avvenuta solo verso la fine del XX secolo. Le sue proprietà curative, concentrate nel rizoma della varietà cinese, lo rendono un ingrediente prezioso non solo in cucina ma anche in ambito medicinale.
Attualmente, il rabarbaro è poco utilizzato in Italia, mentre paesi come Inghilterra, Francia e Germania ne fanno un uso molto più ampio. I nostri antenati, invece, lo coltivavano nei loro orti di montagna, producendo confetture uniche e ricercate. Oltre alle sue proprietà benefiche, il rabarbaro si presta in cucina non solo per la preparazione di marmellate o per la creazione di liquori e caramelle, ma anche per l’abbinamento con carni grasse e formaggi, offrendo un contrasto di sapori interessante.
Per chi desidera cimentarsi in cucina, ecco come preparare le tortine di pasta frolla e rabarbaro. Non perdere l’occasione di provare altre delizie a base di rabarbaro, come: