Tre acque in bottiglia senza inquinanti secondo l’analisi di Altroconsumo

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Le recenti analisi condotte dall’associazione di consumatori Altroconsumo hanno rivelato risultati preoccupanti riguardo alla qualità delle acque in bottiglia disponibili sul mercato italiano. Su un campione di 21 marche testate, solo tre si sono dimostrate esenti da contaminanti, mentre sei hanno presentato livelli di sostanze inquinanti superiori ai limiti stabiliti dalla normativa vigente. Questo studio è stato realizzato nel gennaio 2025, evidenziando l’importanza di monitorare la salubrità delle acque minerali.

Risultati del test di Altroconsumo

L’analisi ha messo in luce le tre marche di acqua che si sono distinte per la loro purezza. Blues Sant’Antonio, un prodotto di Eurospin, ha ottenuto il punteggio più alto, risultando non solo la migliore nel test, ma anche riconosciuta come miglior acquisto. Seguono Conad Valpura e San Benedetto Eco Green Benedicta, entrambe etichettate come miglior acquisto per la loro qualità.

Tuttavia, la situazione si complica per altre sei marche, che hanno mostrato livelli di Tfa (acido trifluoroacetico) superiori ai limiti consentiti. Le marche in questione includono Acqua Panna, Esselunga Ulmeta, Maniva, Saguaro (distribuita da Lidl) e Levissima, quest’ultima con una preoccupante presenza di arsenico. Anche Fiuggi ha ricevuto una valutazione negativa, non solo per l’eccesso di arsenico, ma anche per il suo impatto ambientale legato all’imballaggio.

L’indagine ha preso in considerazione diversi fattori, tra cui la composizione chimica delle acque, la presenza di contaminanti, l’impatto ambientale degli imballaggi e l’etichettatura. Delle 21 acque analizzate, 11 hanno ricevuto un giudizio complessivamente buono, ma il dato complessivo solleva interrogativi sulla sicurezza delle acque in bottiglia.

Pericoli legati al Tfa e ai Pfas

Il Tfa è una sostanza che appartiene alla famiglia dei PFAS, noti per la loro potenziale pericolosità per la salute umana. Sebbene non siano ancora stati accertati gli effetti nocivi specifici del Tfa, la sua associazione con i PFAS suggerisce che potrebbe avere un impatto negativo sul fegato e sulla capacità riproduttiva.

Attualmente, l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, sta lavorando per rivedere i valori minimi di Tfa considerati accettabili come dose giornaliera. I risultati di questa revisione sono attesi per il 2026, rendendo cruciale il monitoraggio della qualità delle acque in bottiglia nel prossimo futuro. La questione della sicurezza delle acque minerali è diventata un tema di rilevanza crescente, richiedendo attenzione da parte dei consumatori e delle autorità competenti.