Uiv: il mercato del vino italiano registra una significativa contrazione dei consumi

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Il mercato globale del vino italiano ha registrato una significativa contrazione nel primo trimestre del 2025. Secondo l’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv), questa spirale negativa era già evidente nei consumi reali e ora si riflette anche nei dati relativi all’export, che fino a ora erano stati sostenuti dalla corsa degli Stati Uniti a fare scorte prima dell’introduzione dei dazi. L’analisi di Uiv indica che l’export verso i Paesi extra-Ue ha chiuso il primo trimestre con un calo tendenziale dei volumi di quasi il 9%, mentre il valore è rimasto sostanzialmente stabile (-0,1%). Gli Stati Uniti, che avevano mostrato un incremento del 4%, hanno però chiuso marzo con un rallentamento.

Commenti sulla situazione attuale

Lamberto Frescobaldi, presidente di Uiv, ha commentato la situazione affermando che negli ultimi sei mesi si è assistito a un apparente paradosso: nonostante le spedizioni italiane verso gli Stati Uniti apparissero resistenti o in crescita in alcuni comparti, i dati sui consumi reali raccontano una storia ben più preoccupante. “La corsa pre-dazi ha illuso i mercati, ma la realtà è diversa: i consumi finali sono in calo o, al massimo, stagnanti”, ha dichiarato Frescobaldi. Il futuro del settore, in un contesto di dazi, si preannuncia complesso. Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv, ha sottolineato che la fascia superpremium, che si attesta a 15 euro/litro alla cantina, rappresenta solo il 2% dei volumi e l’8% dei valori del vino italiano negli Stati Uniti. “Sarebbe pericoloso aggrapparsi all’idea dell’insostituibilità dei nostri prodotti, che si fondano su un equilibrato rapporto qualità-prezzo. È necessario un confronto urgente con le istituzioni per attivare una difesa concreta del settore”, ha aggiunto Castelletti.

Analisi dei consumi

Per quanto riguarda i consumi, le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv, basate su dati Nielsen riguardanti la grande distribuzione e il retail nei tre principali mercati globali (Stati Uniti, Germania e Regno Unito), mostrano un calo tendenziale a volume dell’8% (-5,5% a valore) nel trimestre. Negli Stati Uniti, il calo è stato del 5,4%, in Germania del 11,8% e nel Regno Unito del 6,4%. A eccezione del Prosecco, quasi tutte le principali denominazioni stanno affrontando difficoltà, tra cui il Pinot Grigio delle Venezie, il Chianti, il Lambrusco, i rossi piemontesi e i bianchi siciliani. Anche in Italia la situazione è critica: nella grande distribuzione, i volumi nel trimestre sono diminuiti di circa il 4%, con previsioni di decrementi ancora maggiori nella ristorazione.